Il nuovo concordato preventivo (CPB), adesione ed effetti della proposta
Marcello Maria De Vito – La Settimana Fiscale n. 10/2024
Il Dlgs 12 febbraio 2024, n. 13 di riforma sull’accertamento, attuativo della legge delega fiscale (legge n. 111/2023), introduce senz’altro il punto più innovativo e controverso della riforma stessa. Si tratta del concordato preventivo biennale che consente al contribuente di accettare la proposta formulata dall’Amministrazione finanziaria, concordando, in via preventiva e per due anni, rinnovabili, i redditi e il valore della produzione da assoggettare all’imposizione diretta (Irpef o Ires) e all’Irap. Il contribuente, una volta comunicata l’accettazione della procedura, è vincolato all’obbligo di dichiarare gli importi concordati, fatto salvo il ricorrere di circostanze eccezionali, specificamente previste da un adottando Decreto del Mef e a condizioni che esso producano una riduzione dei redditi effettivi superiore al 60% rispetto a quelli concordati.
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In Redazione: Paolo Di Gregorio
Fonte: Smart24 Fisco – Il Sole 24 ORE