Le norme sull’avviamento al lavoro dei lavoratori disabili (c.d. collocamento obbligatorio o anche collocamento mirato) si sostanziano in un obbligo, imposto alle aziende che soddisfano specifici requisiti dimensionali, ad assumere un determinato numero di lavoratori svantaggiati, i quali, altrimenti, in considerazione delle loro condizioni fisiche e psichiche, rimarrebbero evidentemente ai margini del mercato del lavoro. La legge principe che regola le norme sul collocamento obbligatorio è la
n. 68 del 12 marzo 1999, più volte modificata ed integrata, che ha sostituito la vecchia normativa contenuta nella legge 482/1968. Al fine di facilitare i datori di lavoro all’assolvimento degli obblighi imposti dalla legge e finalizzati all’avviamento al lavoro dei soggetti portatori di handicap, anno per anno il legislatore è intervenuto inserendo ulteriori facilitazioni ed incentivi economici. Con i Decreti legislativi 151/2015 e 185/2016 sono stati rivisitati alcuni adempimenti inerenti l’obbligo all’assunzione di lavoratori affetti da disabilità. Nella stessa occasione, sono state fornite linee guida intese a dare impulso alle assunzioni di disabili disoccupati, anche attraverso una serie di reti integrate con i servizi sociali, sanitari, educativi e formativi del territorio, non mancando di analizzare le caratteristiche dei posti di lavoro da assegnare alle persone con disabilità, anche con riferimento agli accomodamenti ragionevoli che il datore di lavoro è tenuto ad adottare. Sono state inasprire, infine, le sanzioni nei confronti dei datori di lavoro reticenti.

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